Benvenuti!

Accogliamo con la fumata della pace gli aficionados della pipa :)

mercoledì 21 luglio 2010

Un po' di botanica

Appunti sulla botanica, la storia e l'etnologia del genere Nicotiana.


La pianta del tabacco (Nicotiana tabacum L.) appartiene alla famiglia delle Solanaceae, un gruppo di Angiosperme (piante da fiore) che conta circa 2000 specie, originarie soprattutto delle Americhe.

Tra le solanacee, il tabacco è in buona compagnia: questa famiglia annovera infatti molte specie utili, fra cui molte alimentari, per esempio il pomodoro (Lycopersicon esculentum), la patata (Solanum tuberosum), la melanzana (Solanum melongena), il peperone (Capsicum annuum), oltre a specie ornamentali come la petunia e specie usate a scopo farmaceutico per il loro contenuto in alcaloidi, come lo stramonio, la belladonna e la mandragora.

Il genere Nicotiana comprende più di 50 specie, originarie soprattutto delle Americhe ma anche dell’Australia e dell’Africa (Nicotiana africana, presente in Namibia).

Diverse specie vengono impiegate a scopo ornamentale per la bellezza dei loro fiori (tubulosi e di vari colori), come Nicotiana glauca, N. alata (foto a sinistra), N. sylvestris; altre per ottenere il tabacco.

Oggi la produzione di tabacco si avvale quasi esclusivamente della specie N. tabacum, ma in origine erano diverse le specie sfruttate a tale scopo dai nativi americani, anche perché N. tabacum non esisteva nell’antichità.
Si tratta infatti di un ibrido, probabilmente di N. sylvestris, N. tomentosiformis e un’altra specie (forse N. otophora): le origini del tabacco coltivato restano ancor oggi piuttosto oscure.

La coltivazione comunque è certamente di antica data. I nativi americani utilizzavano quasi una decina di specie e varietà di Nicotiana per produrre tabacco. Per esempio i Takelma (nativi americani dell’odierno Oregon) utilizzavano N. bigelovii.

Per gli Aztechi era una delle piante sacre a Xochipilli, il “principe dei fiori”, divinità legata all’agricoltura, all’arte e alla danza.

All'arrivo di Colombo, il tabacco dei popoli della costa orientale americana era probabilmente Nicotiana rustica, una specie con alto contenuto nicotinico ma di difficile combustione.

Anche la N. rustica, originaria della regione andina, sembra essere in realtà un ibrido, si pensa fra N. paniculata e N. ondulata.
Abbiamo quindi due “evoluzioni parallele” della coltivazione: nell’America del Nord e in quella del Sud, diversi popoli in modo indipendente hanno fin dall’antichità ibridato diverse specie di Nicotiana selvatica per ottenere tabacco fumabile.

N. rustica ha un contenuto in nicotina anche del 9%, contro l’1-3% mediamente di N. tabacum.
Venne importata in Europa ma non trovò apprezzamento, mentre in Russia venne comunemente coltivata fino a quando non divenne ampiamente disponibile N. tabacum (dopo la seconda guerra mondiale). Conosciuta come Makhorka, era fumata per lo più dalle classi più povere, e ancora oggi viene talvolta usata dai contadini.
Per il suo alto contenuto nicotinico, viene oggi utilizzata per produrre pesticidi naturali (era uso comune fino al XX secolo sfruttare N. rustica come pesticida).

La specie Nicotiana persica invece, coltivata in Turchia e in Iran, è conosciuta come "tabacco persiano" ed è la fonte di tabacco del monopolio iraniano, utilizzato come tabacco per narghilé.
Anche N. alata, usata a scopo ornamentale, viene a volte chiamata "tabacco persiano", perché utilizzata anche se raramente per produrre tabacco da narghilé.

—————————

Nicotiana tabacum


- Etimologia:

. Nicotiana
Il nome del genere è un omaggio a Jean Nicot, ambasciatore francese a Lisbona, che nel 1560 spedì in Francia dei semi di tabacco avuti da un mercante fiammingo.
Nel 1586 il botanico Jaques Dalechamps le diede il nome di herba nicotiana, e più tardi Linneo consacrò il nome di Nicot nella sua nomenclatura scientifica binomia.
In realtà il primo ad introdurre il tabacco in Francia pare sia stato il monaco Thevet, che portò dal Brasile alcuni semi dopo averne coltivato nel suo giardino, una decina di anni prima di Nicot.
La fama di Nicot sembra infine ampiamente ingiustificata. Non solo non è stato il primo ad introdurre il tabacco in Francia: non è mai stato nelle zone di produzione e per di più non sapeva che il tabacco si fumasse - lo spedì infatti a Caterina de' Medici come rimedio medicamentoso in polvere per l'emicrania.

. Tabacum
Il nome della specie, ha origine incerta: deriva dallo spagnolo “tabaco”, a sua volta derivato forse da “tabago”, termine arauaco (gli Arawak erano popolazione di Haiti e Santo Domingo) con cui si indicavano le foglie rollate e fumate, oppure un tipo di pipa. Ma sull’origine precisa non v’è certezza granitica.
Curiosamente, in Spagna e Italia il termine era in uso già dal 1410 per indicare erbe medicinali, e derivava dall’arabo tabbaq, o tubbaq, termine risalente al IX secolo.

Il tabacco venne anche chiamato, in Italia, “erba tornabuona” (dal nome dell’abate Nicolò Tornabuoni che lo introdusse dalla Spagna nel XVI secolo), e “erba santa” (per le numerose proprietà medicinali che le si attribuivano).


- Aspetto:

E’ una pianta erbacea perenne, alta in genere da 1,5 a 2 metri, ma può arrivare fino a 2,5 metri.
Le foglie sono larghe e hanno margine intero e liscio, le dimensioni variano a seconda della varietà, delle condizioni ambientali, delle tecniche di coltura e della posizione sul fusto.
Foglie e fusto sono ricoperti di peli ghiandolari che secernono una sostanza vischiosa.
I fiori tubulosi bianco-rosati sono lunghi 5-6 cm e riuniti in infiorescenze.
Ogni fiore fecondato produce un frutto in forma di capsula ovale che contiene migliaia di semi.
I semi sono molto piccoli, grandi da 0,4 a 1,3 mm (in un grammo possono essere contenuti da 10.000 a 20.000 semi), reniformi e rugosi in superficie, germinano nel giro di 10 giorni.

Pianta in origine sub-tropicale, cresce su suoli profondi e fertili, in climi umidi temperato-caldi e tropicali. Necessita di temperature piuttosto alte: 15° per germinare, 25-30° per fiorire: nei climi temperati svolge il suo ciclo in primavera-estate.
Si tratta in realtà di una pianta piuttosto adattabile a diverse condizioni (entro comunque certi limiti): a seconda delle caratteristiche edafiche (fertilità, contenuto in azoto, umidità) la pianta produce foglie con caratteristiche diverse.


- Farmacologia:

Il tabacco contiene numerosi principi attivi oltre la nicotina, fra cui: anabasina, glucosidi, acido propionico, antalina e nicotianina.
La nicotina è un alcaloide presente in tutta la pianta ma con diversa distribuzione: mediamente il 64% nelle foglie, il 18% nel fusto, il 13% nelle radici e il 5% nei fiori.


- Usi tradizionali:

Il tabacco venne per molto tempo usato a scopo medicinale come antispasmodico, diuretico, emetico, espettorante, sedativo.
Sono documentati utilizzi tradizionali a scopo curativo in Brasile, Colombia, Guatemala, Ecuador, Haiti, Cuba, Stati Uniti, Africa orientale, Tanzania, Iran, India, isole Fiji.

Dalle foglie si ricavava una polvere bianca inodore e insapore che veniva aggiunta a cereali, verdure e altri cibi e bevande: ha un contenuto del 99,5% in proteine e zero grassi.

Per i popoli precolombiani era pianta sacra da usare nelle cerimonie religiose; gli sciamani la utilizzavano in funzione magica e medicinale.

Quando Cristoforo Colombo giunse nelle Americhe, notò che i nativi erano soliti arrotolare foglie di tabacco per farne sigari, oppure sbriciolarle per caricare pipe, o ancora inalarne il fumo con appositi strumenti da inserire nelle narici.

Nicolas Monardes dedicò al tabacco la seconda parte della sua opera sulle piante del Nuovo Mondo (1571), raccomandandone l’uso per la cura di 36 diversi disturbi. Da quest’opera derivano le successive pubblicazioni a favore del tabacco.

Dalla prima metà del ‘600 però, partendo dall’Inghilterra, si ha un incremento di opere anti-tabacco e di iniziative statali volte prima a disincentivarne l'uso proibendolo (con sanzioni che arrivavano anche alla pena di morte), poi alla creazione di monopoli statali e tassazioni.

—————————


Fonti principali:

. Giuseppe Bozzini, “Tabacco per la mia pipa”, SM Editore, 1978.
. Agraria.org
. en.wikipedia.org/wiki/Nicotiana e pagine relative alle singole specie
. Xtutto.com
. it.wikipedia.org/wiki/Nicotiana_tabacum
. Artsci.wustl.edu
. Columbia.edu
. Tobaccoblendsreviews.blogfree.net

Nessun commento: