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Accogliamo con la fumata della pace gli aficionados della pipa :)

domenica 15 luglio 2012

El sendero ahumado

Con quale tabacco iniziare a fumare la pipa? 
Questa domanda, apparentemente banale, ha il potere di far sgorgare decine, centinaia, migliaia di risposte differenti. Si potrebbe dire una per ogni pipatore. 
Amphora Original Blend, Kentucky Bird, Italia, Skandinavik Regular, Troost, Mac Baren, ma vai su una EM che è meglio, Forte o niente!, sbriciola il tosco, vai di Full Virginia che sei a posto, no meglio un aromatizzato leggero se non hai mai fumato nulla, no per carità il Clan noooooo!!! 

E come si fa? C'è di che perder la testa. 

Io, come suppongo molti novelli pipatori, mi sono lasciata consigliare dal tabaccaio. Ho esposto la mia situazione e lui mi ha consigliato lo Skandinavik White, azzeccando in pieno ciò che andavo cercando: un tabacco leggero di nicotina, aromatizzato ma non troppo, abbastanza facile da fumare. 
Da lì, il salto nel mondo degli aromatizzati è stato immediato. Mac Baren Vanilla Cream, Amphora Black Cavendish, Skandinavik Arabica, passando per l'immancabile Cellini bianco che ancor oggi non digerisco. 
Il più classico dei classici cammini, insomma. 

Agli acquisti golosi si è in seguito affiancata la curiosità per questi "naturali" e queste "EM" che tanto tenevano banco fra gli estimatori esperti... e allora giù di Capstan -che mi ha fatto dannare non poco- e di Schipper's Tabaak Special, Italia, e poi Comune, S.G. Kendal Cream, C&D Redwood, e le misture inglesi di casa Schuerch (SOB e 128), S.G. Squadron Leader, il Soft Britannia della 5th Avenue... 

Accanto alle sperimentazioni di EM e virginiosi, continuava l'assaggio bulimico di aromatizzati: Borkum Riff Cherry, Mac Baren Danish Mixture e Black Ambrosia -con i quali ho imparato cosa significa "surriscaldare il fornello"- il C&D Autumn Evening, il S.G. FireDance... 

Ma qualcosa stava cambiando. Impercettibilmente. Lentamente. 
Gli aromatizzati si seccavano e le EM finivano presto. 

E poi, la rivelazione. 

Il Samuel Gawith Golden Glow (sempre sia lodata la Svizzera!). 
Virginia chiari in flake. Ma mai più avrei immaginato potessero piacermi. E invece. Come con l'Italia. Come con il Comune. Come con il... (devo scriverlo, abbiate pazienza) il Clan. 

Virginia chiari. Tutto qui. Senza aromi al cedro o al caffè o alla ciliegia o alle arance rosse di Sicilia o allo sciroppo d'acero del Québec. 
E allora giù di virginia. 
E le buste di aromatizzati che languono sullo scaffale. 
Ogni tanto il Borkum Cherry ci sta, o il Clan, o lo Skandinavik White che ho ricomprato dopo tre anni. 
Ma sempre poi torno a un virginia o una miscela inglese. S'è capovolto il rapporto di forza. E oggi stazionano sulla scrivania -per quanto comunque raramente io fumi- il Golden Glow, il Blackjack della F&T, lo Schuerch 128. E sì, anche l'Afterhours di C&D, flake di virginia scuri con rum, e ogni tanto un aromatizzato a rotazione. 
Proprio un mondo curioso, questo dei tabacchi da pipa.

2 commenti:

Asblo ha detto...

mi hai fatto venire una voglia immane di questo golden glow con la tua descrizione.. e adesso come faccio??

Elena ha detto...

Scusa Asblo, mi era sfuggito questo commento!
Mi spiace averti instillato l'ossessione per il GG :P Comunque ci sono tabacchi anche qui in Italia che vale la pena provare, sopra tutti i Samuel Gawith (il Full Virginia però non l'ho ancora provato). Qualcuno ha ben parlato anche dello Sherlock Holmes di Peterson, per stare sui virginia, ma non ho assaggiato nemmeno quello.
Anch'io ho una lista di tabacchi irraggiungibili da qui... attendo di poter fare un viaggetto in territorio elvetico!
Buona domenica :)
elena