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Accogliamo con la fumata della pace gli aficionados della pipa :)

domenica 5 giugno 2011

Sta finendo l'Italia

Che non è un riferimento alla situazione socio-politica del paese.
Anche se a ben guardarsi attorno...
Ad ogni modo il titolo si riferisce proprio all'italico tabacco, che nella mia cambusa è in via di estinzione. Per di più si ritrova tutto secco secco, appartenendo io alla schiera dei pipatori rozzi, che si ricordano di umidificare i tabacchi una volta sì e quattro no.
Nonostante i miei trattamenti tutt'altro che rispettosi, l'Italia si lascia fumare ancora discretamente, anche se diventa così un po' più "grezzo" ed emergono degli angoli più spigolosi, laddove con la giusta umidità venivano smussati da un sentore liquoroso. La combustione però resta sempre omogenea e la temperatura bassa; anche le riaccensioni non fanno soffrire molto.

Ecco perché quando vedo la busta di Italia agli sgoccioli mi pervade sempre un retrogusto di nostalgia. In realtà è un tabacco che fumo di rado, ma queste caratteristiche lo rendono prezioso e non dovrebbe mai mancare in cambusa.

Lo fumo peraltro quasi esclusivamente in una sola pipa, la "sua" pipa. O forse sarebbe meglio dire che quella pipa ha l'Italia come "suo" tabacco. Beh, è una strana storia e a questo punto è simpatico raccontarla.

In un negozio di usato vidi un giorno un'anonima pipa spuntare da un portapenne, immersa fra altre pipe dall'aspetto terribile. Anche lei non aveva un'aria gagliarda, a dirla tutta, eppure mi attirò. Ma sì, mi dissi, una ripulita ben fatta e questa boccetta potrebbe tornare a vedere il sole...
La acquistai per un prezzo imbarazzante (qualcosa meno di 3 euro) e una volta a casa la pulii per bene dai rimasugli di tabacco che ancora incrostavano il fornello. Provai poi a rimetterla in funzione con vari tabacchi, da quelli più dolci ai naturali.
Tutti senza successo.
La mia fida boccetta che gradisce solo l'Italia
Ogni volta, qualunque tabacco provassi a metterci, la pipa restituiva un saporaccio amarissimo. Finché un giorno non provai a caricarla a Italia.
Miracolo! L'anonima pipa (forse una Ronson York) dischiuse all'improvviso il suo talento innato e si mise a lavorare di buzzo buono. Fumai altre cariche di Italia, poi provai a metterci un altro tabacco, convinta che si fosse ormai "rodata". La pipa non gradì e me lo fece intendere in modo alquanto chiaro: tornò a quel sapore amaro che tanto mi aveva fatto penare. Riprovai subito con una carica di Italia. Mi perdonò all'istante. Avevo trovato il suo tabacco.

Ora fumo questa boccetta solo con l'Italia, resistendo ogni volta alla tentazione di buttarci qualche altro tabacco.
E anche ora, mentre scrivo queste righe sbilenche, la mia fida boccetta sta filando a Italia. E mi sembra anche contenta.


PS:
Essendo una capra piposamente parlando, prendete quanto scritto sull'Italia come un semplice appunto da principiante, non come annotazioni di un vero pipatore o ancor meno una recensione su questo tabacco (il Grande Manitù mi scampi da quest'onere).

2 commenti:

D-Apostrofo ha detto...

L'Italia, tra l'altro è il perfetto compagno dei toscani sbriciolati, ne aiuta la combustione e ne alleggerisce il carico nicotinico.
mai provato?

Elena ha detto...

Ehilà! No, non ho mai provato a unire Italia e toscani, perché... non ho mai fumato toscani. Mi spaventano un po', a dirla tutta. Sono stata stesa da mezzo toscanello due anni fa e l'esperienza me ne sta tenendo lontana ancor oggi. Forse quando mi sentirò coraggiosa proverò un Soldati, che mi dicono essere il più "leggero" della famiglia...
Ad ogni modo terrò presente il tuo consiglio per il giorno in cui mi sentirò pronta per il grande balzo :D
Grazie per essere passato di qui, e buona serata!
Elena