Sotto 'l ponte dell'Ariccia
c’è una vecchia che capriccia
con lo sacro deretano,
e una pipa tiene in mano.
Quel legnetto non s’appiccia:
corre a prendere una miccia,
impreca all’opre d’artigiano
tal Frascaroli Tiziano.
Pover’uomo, è stato offeso!
il tronchetto però è acceso,
del clan gli avanzi si gusta
e già s’apre un’altra busta.
Che ritmo veloce ha preso
la vecchia! ma col gran peso
del culo che ancor trambusta,
schezza l’asse a suon di frusta
sul quale stava poggiata
e a metà della fumata,
mentre tira un altro peto,
cade – che tonfo! – a tappeto.
Ora s’è proprio scocciata
la vecchietta ribaltata,
che con far per nulla quieto
si rimette su e, indiscreto
gesto, lancia quel fardello
su di un sasso; il bel fornello
-in
mille pezzi: lei li schiaccia
coi piedoni, un grido caccia
da far volar via ogni uccello;
ancor brontola il budello
di quella folle vecchiaccia
ora tutta rossa in faccia.
“Foss’anche ch’il mondo casca,
mai più pipa terrò in tasca
del Tiziano! e che la senta
questa mia offesa violenta!” .
Non ha colpa mastro Frasca
se si scatenò burrasca
sulla vecchia malcontenta,
ma che impari a star più attenta!
S.E.M.
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